La prima visita a fontem di Chiara Lubich (1966).

dal video:  Un miracolo nella foresta

Speaker: Quando Chiara Lubich arriva a Fontem per la sua prima visita, tutto il popolo con in testa il Fon ed i Chief, accorre per incontrarla e farle festa. Nell'ampia spianata antistante il palazzo reale, commossi discorsi ufficiali ed una serie interminabile di danze bellissime portano a Chiara l'omaggio dei vari villaggi. È un momento speciale. Chiara avverte reale la presenza di Dio come un sole che illumina e raccoglie tutti i presenti in unità.

Racconta Chiara: "(...) ho avuto quest'intuizione. Come se Dio ci abbracciasse tutti, tutti insieme, noi, noi focolarini che eravamo presenti e tutta questa tribù. Lì difatti è nata per la prima volta in me l'idea che noi avevamo a che fare anche con il dialogo interreligioso, cioè con quelli di altre religioni. E lì mi è sembrato che ci fosse una specie di benedizione di Dio su questa iniziativa che sarebbe nata, ma intanto sul popolo Bangwa così come si presentava, e su noi, insieme con loro".

Straordinaria l'intesa con il Fon Defang che, in virtù della sua profonda unione con Dio, aveva immediatamente scorto negli avvenimenti di quei giorni l'intervento divino: Dio rispondeva alle invocazioni d'aiuto del suo popolo e lo amava attraverso i focolarini. E il suo sguardo sapiente, quasi da patriarca dell'Antico Testamento, arrivava più lontano. "Chiara - egli amava ripetere - è stata mandata qui in terra da Dio, per dirci qualcosa che Lui vuole spiegare al mondo d'oggi".

Ancora Chiara: "Col Fon Defang, ho avuto un rapporto meraviglioso. Io di lui mi ricordo quando mi ha invitato nel palazzo reale, dove mi ha fatto questa domanda: "Ma tu sei donna, e quindi non vali niente, come hai potuto fare questo movimento?". Allora io ho risposto: "Appunto perché sono donna e non valgo niente, è chiaro che qui è intervenuto Qualcun altro. E dato che il Movimento è molto ampio e diffuso, non può essere che Dio, non può essere una forza umana". Lui ha capito e ci ha sempre seguito in tutti quegli anni."

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